Portafoglio AndreaRavalli etoro 2022

Portafoglio AndreaRavalli etoro 2022

Etoro Andrea Ravalli

Il 2022 è finito ed è ora di fare un bilancio sul nostro portafoglio

Perfomance 2022

image-1024x315 Portafoglio AndreaRavalli etoro 2022
Il 2022 è stato un anno molto difficile per il portafoglio. Il valore del portafoglio è sceso del 18.7%

Son state chiuse 71 posizioni di cui il 94.37% in positivo con un totale di un guadagno pari all’1.26% (corrispondenti a 470 euro per il controvalore del mio portafoglio)

Son stati ricevuti dividendi e aggiustamenti pari all’2.7% rispetto al valore attualizzato del portafoglio
(corrispondenti a 635 euro per il controvalore del mio portafoglio)

Il rischio è rimasto costante a 5 (su una scala da 1 a 10) con una varianza pari a circa il 4%.

Zero costi di commissione.

Confronti

Seppure un anno negativo resti un anno negativo possiamo vedere come il portafoglio abbia perfomato con un valore molto simile all’indice globale (prendiamo ad esempio un ETF World di iShares che ha perso circa il 18%) e migliore rispetto ai due indici americani a cui assomiglia di più ovvero SPX 500 (-20%) e NSDQ 100 (-34%) che vanno a chiudere l’anno peggiore dal 2008 (l’anno della crisi immobiliare che molto di voi ricorderanno)

Gli unici indici che sono rimasti in territorio positivo sono UK100 e indice Brasiliano grazie alla massiccia presenza di stock minerari e dedicati all’estrazione di petrolio.

Bitcoin e l’intero mercato delle cryptovalute hanno perso oltre il 60% come capitalizzazione e oltre il 70% di volumi. Il portafoglio di Etoro ha solo TRX come cryptovaluta che ha perso il 50% YTD come valore anche se il numero di unità nel portafoglio è aumentato del 7% grazie allo staking.

I migliori

Il super ciclo delle materie prime iniziato dopo l’inizio della guerra in Ucraina ha avvantaggiato notevolmente gli stock che si occupano di estrazione e commercializzazione di materie prime.

TOP 10 PORTAFOGLIO

StockPerfomancePercentuale nel portafoglioDescrizione
SQQQ
+87%Operazioni spotETF Short Nasdaq
Glencore PLC+48%2.33%Multinazionale operante in 35 paesi che si occupa di produzione ed estrazione di minerali, metalli, carbone e petrolio
British petroil+44%0.48%Azienda inglese che si occupa di estrazione petrolio e gas
Imperial brands PLC+28%0.98%Azienda inglese che si occupa di produzione di tabacco e commercializzazione di prodotti derivati dal tabacco
AbbVie+20%5.58%Azienda farmaceutica americana famosa per prodotti come Humira e Rivoq
BHP Group LTD+17%2.33%Azienda australiani che si occupa di estrazione di minerali, olio e gas
Activision+14%1.69%Azienda americana produttrice di videogiochi
Eni+10%1.27%Azienda italiana che si occupa dell’estrazione di gas e petrolio oltre alla produzione di energia
Unilever+7%0.69%Azienda londinese che possiede diversi marchi di prodotti di consumo come Dove, Lipton e Vaseline
Bunge Limited+6%0.64%Multinazionale che si occupa della produzione e commercializzazione di prodotti agricoli

I peggiori

L’inflazione con il cambio di politica monetaria della FED, l’incertezza dovuta alla guerra in Ucraina, i complicati rapporti USA-China, la crisi immobiliare in Cina e il Covid con la politica ZERO COVID ha fortemente penalizzato i titoli cinesi e i titoli fortemente indebitati che producono pochi (o nessuno) guadagni.

Guardando il portafoglio ci sono titoli cinesi come TWLO, NIO e Country Garden che hanno perso oltre il 60%. Spostandosi a occidente abbiamo titoli come SPCE che non produce nessun guadagno ha perso oltre il 70%

Anno estremamente complicato anche per titoli affermati e “solidi” con META che ha perso oltre il 60%, Amazon e Google hanno perso oltre il 50%; migliore titolo tra quelli del gruppo FANG è Apple che ha perso “solo” il 25%. Questo fa capire quanto può essere complicato questo anno appena concluso.

Cosa aspettarci per il 2023

Questo lo scopriremo in un altro post. Ma sicuramente posso già anticiparvi che non sarà un anno facile. La guerra in Ucraina non accenna a voler terminare e l’inflazione resta ancora molto forte seppure con una leggera flessione già incominciata in questo dicembre 2022. Altri elementi di incertezza restano gli effetti del covid dopo l’apertura delle frontiere cinese verso il resto del mondo con alle porte il capodanno cinese, la questione Taiwan, lo shortage che colpisce ancora molte produzioni occidentali come il mercato automobilistico che è ancora in forte sofferenza e in generale l’incertezza globale sia finanziaria che politica

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