Partorire al sant orsola Bologna

Partorire al sant orsola Bologna

Quella che trovate sotto è la mail inviata all’URP del Sant Orsola dopo la nostra brutta esperienza nel punto nascita prima citato. Mail che naturalmente non ha mai ricevuto risposta ufficiale se non il numero di protocollo (ovvero PG0045843/2022) . La pubblico sperando che la nostra esperienza possa essere condivisa e permetta di riflettere sulla scelta dell’ospedale in cui far nascere vostro figlio.


Gentilissimo ufficio relazioni con il pubblico,

vi scrivo come compagno di una ragazza che ha partorito la nostra bambina presso la vostra struttura il 19/2/2022 alle 7:36.

Gestisco la mail in capitoli per maggiore comprensione

Prima accoglienza Ricovero pre-parto

Sono arrivato con la mia compagna presso il pronto soccorso ostetrico alle ore 22 e ho dovuto scaricarla in fretta non essendoci parcheggi dedicati alle persone che portano qualcuno in pronto soccorso ostetrico (o meglio, ce ne sono 3 ed erano OVVIAMENTE tutti occupati). Una volta parcheggiato (nel costoso parcheggio SABA interrato) mi sono recato all’ingresso del pad 4 e sono andato a fare il tampone covid. Naturalmente non sono potuto entrare per via delle vostre regole che trovo assurde e che hanno provocato, come dirò più avanti, una serie di problemi. Quindi ho dovuto aspettare in piena notte ben 6 ore prima di entrare in sala parto, passate tra le sedie di ferro all’ingresso e la macchina per cercare di non rompermi la schiena.

Nel frattempo la mia compagna veniva lasciata nel reparto di maternità in cui è stata visitata “troppo presto” per fare l’epidurale e poi “troppo tardi” perché secondo i vostri operatori “era troppo presto per visitarla di nuovo” e quando hanno scoperto che era troppo dilatata per l’epidurale han detto “comunque l’anestesista non era presente quindi non avrebbe potuto farla”. Al di là della poca considerazione dei vostri operatori nei confronti della mia compagna io affrontavo tutto questo da fuori senza poter sapere nulla se non tramite la mia compagna che comunque soffriva dolori atroci e naturalmente non era troppo in grado di comunicare con me.

Parto

Il parto è andato tutto sommato bene anche se sono stato “cacciato” a fine parto e obbligato a tornare nell’orario di visita non potendo aiutare la mia compagna naturalmente dolorante non avendo potuto fare l’epidurale.

Giorni di ricovero post parto

I giorno seguenti al parto la mia compagna è stata ospitata in maternità non trovando aiuto negli operatori presenti che non l’hanno aiutata nella gestione della bambina specialmente per ciò che riguarda l’attaccamento al seno. Vi sono stati diversi episodi di “poca cura” con operatori che chiamati non arrivavano, arrivavano in maniera tardiva o che paventavano l’arrivo di altri colleghi che poi PUNTUALMENTE non arrivavano. 

In tutto questo la bambina non si attaccava bene al seno quindi perdeva peso più del necessario e piangeva costantemente nell’indifferenza degli operatori che non ascoltavano né il pianto della bambina né le richieste della mia ragazza.

Al momento della dimissione la bambina aveva perso più peso del dovuto e aveva un valore della bilirubina oltre i limiti, a questo punto noi ci saremmo aspettati che ci avrebbero ricoverato invece siamo stati dimessi con “la speranza che il valore della bilirubina si aggiusti entro la visita di domani” (parole dei vostri operatori). Aggiungo che noi risiediamo distanti dall’ospedale quindi per essere presente dovevo fare 45 minuti di auto (+45 di ritorno) per 3 volte al giorno con grande stress emotivo mio e mancato supporto alla mia ragazza che era stanca e non riusciva a dormire per la situazione complicata.

Visita post parto (22/12)

Il giorno dopo siamo tornati presso la vostra struttura per controllare la bilirubina e il peso e i valori erano OVVIAMENTE fuori scala non avendo avuto neanche indicazioni su come trattare la questione da parte del vostro reparto di maternità. Quindi si è reso necessario il ricovero con grandissima sofferenza morale della mia ragazza che si è sentita responsabile per il ricovero della bambina e le cattive condizioni di essa che era anche disidratata al momento della visita.

Ricovero in pediatria (neonatologia 3 piano)

Nella sfortuna della vicenda posso dire che in pediatria ho avuto a che fare con professioniste e persone ottime che mi hanno fatto, almeno in parte, ricordare l’ottima fama di cui la vostra struttura e il personale che lavora in essa gode. Inoltre le regole di permanenza le abbiamo trovate molto più sensate e ci hanno permesso di affrontare con minor stress la situazione.

Centro allattamento

Alla visita ci hanno mandato a parlare con una la “signora Franca” che si è dimostrata molto disponibile e affettuosa nell’aiutare la mia compagna in un periodo di stress così intenso.

Infine posso dirvi che abbiamo trovato nel consultorio di zona (Bazzano) l’aiuto che credevamo di trovare da voi. Questo per sottolineare che la medicina di prossimità è assolutamente necessaria specialmente quando è composta da persone che sanno svolgere in maniera egregia il loro mestiere e che sanno essere persone e madri oltre che professioniste. 

Con la speranza che possiate utilizzare quanto detto da me per migliorare il servizio erogato per le future madri che decideranno di partorire da voi vi porgo cordiali saluti

Dopo la lettera non è cambiato ovviamente nulla. Gli orari sono rimasti esattamente gli stessi anche dopo la tragedia avvenuta a fine gennaio a Roma con il bambino morto soffocato dalla madre che vi si è addormentata sopra mentre l’allattava. Gli altri ospedali di Bologna hanno cambiato i propri orari di visita mostrando comprensione del pericolo cosa che è evidentemente sfuggita al sant Orsola dove il paziente, in maternità, è solo un numero che prima lascia il reparto meglio è.

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